I CASTELLI DEL NOSTRO TERRITORIO

INDAGINE SUGLI ANTICHI FORTILIZI DI CASALOLDO,CERESARA, PIUBEGA E REDONDESCO

“I castelli del nostro territorio” è un progetto svolto dalle classi prime della scuola secondaria di primo grado di Piubega nell’anno scolastico 2017/18.  Attraverso l’analisi di documenti scritti ed iconografici, l’utilizzo di mappe antiche e moderne, la visita ai luoghi e la raccolta di materiale fotografico, l’incontro con esperti di storia locale, gli alunni hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con i luoghi e la storia del proprio territorio, di toccare con mano alcune importanti fonti materiali, di conoscere modi di vita e vicende del passato e di interrogarsi  sul paesaggio e sui suoi mutamenti nel tempo.



IL LAVORO IN CLASSE

Nella prima parte del progetto i ragazzi hanno lavorato a gruppi analizzando testi storici, mappe antiche e mappe digitali. Aiutati dagli insegnanti, hanno individuato le caratteristiche strutturali e architettoniche dei castelli e hanno compilato una scheda d'osservazione che sarebbe poi servita per identificare gli aspetti più importanti delle strutture durante l'uscita sul territorio.

 

Il lavoro in classe è stato inoltre fondamentale, dopo ogni attività (uscite, incontri con esperti), per fare il punto della situazione e riordinare le informazioni raccolte.

LE USCITE SUL TERRITORIO

Le uscite sul territorio sono stati momenti fondamentali per verificare quanto appreso in precedenza, attraverso l'analisi di documenti e mappe, e per approfondire alcuni aspetti grazie all'apporto di esperti locali che ci hanno fatto da guida. I ragazzi hanno raccolto informazioni e scattato fotografie che sarebbero servire una volta tornati in classe.

 

Immergendosi nelle storie delle epoche passate i ragazzi hanno avuto la possibilità incuriosirsi e guardare con occhio diverso edifici che fanno parte del loro quotidiano.


LE SCHEDE DEI CASTELLI

Il materiale raccolto durante il progetto è stato ordinato in un'apposita scheda d'osservazione che ha fatto da base per la realizzazone di una serie di brochure illustrative

PIUBEGA

Il castello

Il castello di Piubega fu edificato nella seconda metà del XIII secolo ed era costituito da una cinta formata da terrapieni con palizzata sulla sommità, torre d’accesso in muratura e rivelino con ponte levatoio. All’interno del perimetro, di circa 800 metri, erano la chiesa parrocchiale e il borgo mentre esternamente vi era un fossato a ridosso del terrapieno e un ampio spazio, forse allagato. Il rivelino non è più esistente (i mattoni sono stati utilizzati per edificare la casa che fa angolo fra via Marconi e piazza Matteotti) ma la sua posizione originale è segnata dal dosso che si trova alla confluenza fra la via e la piazza.  

Nella foto, l’area in origine occupata da castello.

 

 

Nelle foto sotto, da sinistra a destra: pianta di Piubega risalente al 1776; la porta settentrionale: sono evidenti i punti dove il rivellino si collegava alla torre; il dosso alla confluenza fra via Marconi e piazza Matteotti, dove sorgenva il Rivellino.

 

 

La torre

La torre d’accesso del castello è l’unico elemento sopravvissuto del fortilizio: è un manufatto in mattoni di 9 metri per lato e 23 metri d’altezza, dal quale si gode un’ampia vista della pianura circostante.  Le pareti sono spesse 1,85 metri alla base e vanno riducendosi a 73 cm alla sommità. È dotata di una porta carraia in origine chiusa da una saracinesca, della quale è ancora ben visibile l’alloggiamento. Sulla facciata, verso piazza Matteotti, sono visibili i segni delle mura che congiungevano la torre col rivelino mente sul lato opposto, quello verso via Marconi, a circa 13 metri da terra, si può notare quanto rimane l’antica meridiana: lo gnomone e l'impronta del quadrante.

 

 

 

 

 

 

 

Nelle foto sotto, da sinistra a destra: le tre monofore del lato nord, in corrispondenza della cella campanaria; la guida lungo cui veniva calata la saracinesca che proteggeva il passaggio sotto la torre; la feritoia circolare che serviva per sparare con le spingarde.

 

La campana

La campana posta all'ultimo piano della torre è una riproduzione fedele di quella originale che, urannte la Seconda Guerra Mondiale, venne requisita dall''esercito e fusa per consentire la produzione di cannoni.

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CASALOLDO

Il castello

Il castello di Casaloldo è stato edificato da tale Bertone nel 1437 per conto dei conti Casaloldi, sulle rovine di un edificio precedente. Come molte fortificazioni del nostro territorio aveva in muratura solo la torre d’ingresso mentre il perimetro era protetto da un terrapieno sormontato da una palizzata e da un fossato. La pianta del castello era semicircolare, con fronte rettilineo di circa 110 metri e un perimetro di circa 350 metri. L’andamento delle case di via Roma e Via Dante Alighieri segue in parte il perimetro del terrapieno e del fossato ed è l’unica testimonianza rimasta della presenza della cinta.

Nella foto, l’area in origine occupata dal castello.

 

 

 

 

Nelle foto sotto, da sinistra a destra: pianta di Casaloldo risalente al 1755; la torre vista dal lato sud; la facciata est della torre, da cui si accedeva al castello.

 

 

La torre

La torre è l’unico elemento sopravvissuto dell’antico castello. È un manufatto in mattoni a pianta quadrilatera, con lato di circa 7,5 metri e altezza di 11 metri (la cella campanaria è un’aggiunta successiva) che sorge su un leggero terrapieno. Era dotata di un ponte levatoio, ora scomparso (rimangono visibili, sulla facciata, gli scassi dei bolzoni), porta carraia e pusterla, ancora presenti e utilizzabili. In origine, come testimonia un quadro settecentesco conservato presso la chiesa parrocchiale. era presente un rivelino, successivamente demolito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nelle foto sotto, da sinistra a destra: la porta carraia e la pusterla, viste dal lato est; gli scassi entro cui si muovevano i bolzoni che azionavano i ponti mobili; il telaio che regge la campana.

Le pietre parlanti

Sulla facciata della torre vi sono due “pietre parlanti”. In una è riportata la data di edificazione della torre, il 4 maggio 1437, e il nome del Bertone, nell’altra è iscritta la citazione del canto XX dell’Inferno di Dante dove sono nominati i conti Casaloldi.

 

 

 

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CERESARA

Il castello

 Il castello di Ceresara venne eretto nel 1375 per ordine dei Gonzaga e con la funzione di controllare i territori circostanti. Costruito nelle vicinanze di un precedente fortilizio demolito nel 1278, era difeso da un terrapieno con palizzata e bertesche e da un triplo giro di fossati: l’unico elemento in muratura era la torre d’ingresso, ancora esistente. La pianta era di forma quadrata con lati di circa 130 metri e comprendeva al suo interno la chiesa parrocchiale ed alcune case, mentre il borgo di Ceresara sorgeva fra il secondo e il terzo fossato.

Nella foto, lo spazio originariamente occupato dal castello.

 

 

 

 

 

 

Nelle foto sotto, da sinistra a destra: pianta di Ceresara risalente al XVIII secolo; la torre vista da via Roma; piazza Castello vista dalla porta carraia.

 

La torre

La torre è un manufatto in mattoni a pianta quadrangolare con base di m 10 x 8,5 e altezza di circa 17 metri. In origine era dotata di sole tre pareti (il lato verso la piazza era aperto) e non presentava l’attuale copertura in coppi. Erano presenti inoltre una porta carraia con arco a sesto acuto e ponte levatoio e una porta più piccola, pedonale, con arco a tutto sesto e ponticella; questo passaggio è ancora visibile nella facciata verso piazza Castello. Sulla facciata opposta si possono ancora notare, seppur tamponati con mattoni, gli scassi del bolzoni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nelle foto sotto, da sinistra a destra: la porta carraia e la porta pedonale viste da piazza Castello; l'unica porta pedonale ancora esistente, quella verso piazza Castello; gli scassi dei bolzoni del ponte levatoio visti da via Roma.

L'orologio del castello

Presso la sede del Comune, in Piazza Castello, è conservato il meccanismo dell’orologio un tempo collocato nella torre e risalente all’inizio del ‘900 e di fabbricazione bresciana.

 

 

 

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REDONDESCO

Il castello

Il castello di Redondesco sorge a poca distanza dalla via Postumia, in una posizione un tempo strategica. Edificato a partire dal XIII secolo e potenziato per volere dei Gonzaga, aveva una pianta trapezoidale, ancora riconoscibile osservando la mappa del paese, quattro torri angolari e fossato, un tempo alimentato dal Tartaro. All’epoca era un vero e proprio borgo fortificato, interamente circondato da mura e con il ponte levatoio come unico ingresso.

La pianta del castello è ancora oggi facilmente individuabile osservando una foto aerea del paese.

 

 

 

 

 

 

 

Nelle foto sotto, da sinistra a destra: il torrione d'accesso; la torre angolare nord-orientale, in buono sato di conservazione; i resti della torre angolare sud-orientale.

La torre

Il torrione d’accesso è il frutto di diversi interventi succedutisi nel tempo. A una prima struttura duecentesca è stata aggiunta, nel corso del XV secolo, l’imponente avantorre dotata di saracinesca, porta carraia con arco a tutto sesto e ponte levatoio. Era presente anche un passaggio pedonale, ora murato ma facilmente individuabile grazie allo scasso del bolzone che serviva per manovrare il ponticello mobile. L'alta torre campanaria è un'aggiunta del XV secolo, più volto elevata nel corso del tempo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nelle foto sotto, da sinistra a destra:l'alta torre campanaria vista da piazza Castello; la guida entro cui correva la saracinesca che roteggeva l'accesso al castello; un affresco rappresentate lo stemma dei Gonzaga posto in uno degli ambienti del torrione d'accesso.

 

 

La torre nella torre

Durante i vari interventi architettonici che si sono succeduti, la torre costruita nella prima metà del XV secolo è stata inglobata nel torrione d’accesso, più alto e largo. Oggi, visitando il castello, è possibile ammirare questa struttura salendo le scale che portano ai piani più alti dell’edificio. Sono in particolare visibili i merli ghibellini del XV secolo, perfettamente conservati.

 

 

 

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